I  GIOVANI CRESIMANDI DI JELSI

S’INTERROGANO SULLA “SALVAGUARDIA DEL CREATO”

 

“Venerdì 23 febbraio 2007 nella sala-oratorio d. Bosco, all’interno della Chiesa Madre di Jelsi, noi cresimandi (35 giovani che il 3/06/’07 riceveremo la Cresima ) insieme ai piccoli della scuola media, del biennio superiori e al nostro Parroco abbiamo avuto il piacere di ospitare, durante le ore dedicate alla catechesi, la Dottoressa in Scienze Ambientali Michela Izzo (volontaria delle Nazioni Unite presso il Programma di piccole donazioni: SGP, UND, GEF; che attualmente lavora per l’ONU ad un progetto da lei stesso realizzato nella Repubblica Dominicana). La Dottoressa con competenza e semplicità ha affrontato una delle più importanti e attuali problematiche: la crisi ambientale.

La dottoressa ha esordito raccontando ciò che l’uomo ha fatto negli ultimi 130 anni, come lo “sviluppo” avuto nell’avanzare di questi ha portato a enormi danni ambientali che, a loro volta, si sono ripercossi sull’essere umano stesso.

Il primo campanello d’allarme è stato attivato nel 1972 dal Club di Roma che ha parlato dei limiti dello sviluppo.

Ha, successivamente, elencato alcuni dei problemi globali che hanno ricaduta sulla popolazione e che, di conseguenza, danno vita a grandi migrazioni di massa, quali:

ü      Desertificazione;

ü      Cambiamento climatico;

ü      Scomparsa di specie;

ü      Crescita della popolazione umana;

ü      Precipitazioni acide;

ü      Riduzione dell’ozono.

Attraverso alcune immagini, ha dimostrato quanto sia forte l’azione antropica. Ad esempio, il lago Chad, che era il sesto lago più grande del mondo, ridotto quasi ad una misera pozzanghera; il ghiacciaio dell’Adamello (anch’esso fra i più grandi al mondo) quasi completamente sciolto; le drastiche condizioni ambientali e climatiche della Repubblica Domenicana e, di conseguenza, il tenore di vita bassissimo delle famiglie che vi abitano.

Esiste una via d’uscita? Questo è stato il punto cruciale dell’incontro. La risposta è sì, occorre focalizzare l’attenzione sull’ecologia e sull’economia. Per quanto possano apparire due parole completamente in contrasto, derivano, al contrario, dallo stesso termine. Bisognerebbe, quindi, conciliare ecologia ed economia, per esempio, approvando esclusivamente progetti che dimostrino il minor impatto possibile sull’ambiente.

Cosa si può fare a livello mondiale?

ü      Sradicare la povertà e la fame;

ü      Raggiungere l’insegnamento primario;

ü      Uguaglianza tra uomo e donna;

ü      Garantire la sostenibilità ambientale.

E cosa può fare ognuno di noi?

ü      Ridurre il consumo di acqua;

ü      Migliorare l’efficienza energetica;

ü      Ridurre l’utilizzo dell’automobile;

ü      Effettuare la raccolta differenziata;

ü      Effettuare una spesa consapevole;

ü      Curare la propria formazione e informazione.

Su quest’ultimo punto, c’è da dire tanto; ad esempio, la maggior parte della gente non fa nulla per migliorare le condizioni ambientali, per il semplice fatto di sottovalutare il problema, o, peggio ancora, di non esserne proprio a conoscenza, nonostante le innumerevoli fonti d’ informazione.

Altre se ne “infischiano” perché, apparentemente, non le riguardano da vicino. Occorre invece sempre più porsi il problema a livello mondiale, europeo e nazionale.

Una volta aperti gli occhi, una volta acquisita la consapevolezza, uniti, troveremmo facilmente e senza sforzi esagerati, un’adeguata soluzione al problema.

Dal punto di vista politico è stato fatto qualcosa, ad esempio con il “Protocollo di Kyoto” che cerca di combattere il cambiamento globale.

Vi chiederete cosa centri tutto questo con un corso di cresima? Quale formazione possa dare una tale conversazione a dei cresimandi?

La risposta è compresa nella parola stessa “Cristiano”;  Cristiano significa di Dio in Cristo, significa accoglienza, responsabilità e salvaguardia del Creato, come dono di Dio. Infatti la creazione rispecchia la perfezione di Dio che conserva e governa con la sua Provvidenza tutto ciò che ha creato, “essa si estende da un confine all’altro con forza, governa con bontà eccellente ogni cosa” (Sap 8,1). Dunque chi si definisce cristiano ha l’obbligo morale di difendere il Creato, di valorizzare e proteggere l’ambiente, di scoprire la bellezza e il fascino della creazione che rimanda alla bontà di Dio Padre Creatore. Tutto questo stiamo approfondendo in quest’anno nel confronto reciproco e provocati dai nostri catechisti. Parliamo tanto del Peccato Originale, ma non potrebbe essere considerato “Peccato Finale” questo nostro disinteresse e disimpegno nei confronti di quella che è la “nostra casa”?

L’incontro si è concluso dopo aver esaurito le nostre domande e dopo aver suscitato altri interrogativi che porteremo a don Peppino C. nei prossimi appuntamenti della catechesi settimanale, quando rifletteremo sul mistero della creazione; sul mondo creato dal nulla, con sapienza e amore, per la gloria di Dio; sull’essere continuatori e parte viva di un disegno d’Amore.

 

Chiara Maiorano