Un Cuore Rubato: Perdendo la Cittadinanza italiana
Sopra il trentottesimo parallelo e ad est del nono meridiano, tra i mari
dell'Occidente, c'è un pezzo di paradiso che ho avuto l'opportunità di scoprire
in tutta la sua bellezza e serenità...
Lì ho sentito il calore dei raggi del sole, al mattino, mentre sorgeva sopra
Sorrento, colorando di mille sfumature d' arancio e rosso dorato il limpido
cielo.
Lì ho parlato con la bella sirena Partenope, illuminata dal candido riflesso
della luna sulla Baia di Napoli, mentre guardava gli amanti sulle barche, sotto
la Finestra di Marechiaro.
Ho ballato un lento valzer al ritmo delle onde in riva alla spiaggia di Rimini,
onde che mi accarezzavano gentilmente i piedi, scavando le loro impronte nella
sabbia, un dolce valzer, che aveva il profumo della piadina Romagnola;
Ho camminato sulle pietre dell'antico foro romano, ancora macchiate di sangue
innocente, ed ho disturbato il sonno dei monaci Cappuccini nella loro Cripta,
dopo aver salutato San Pietro.
Ho venerato la nostra Sant'Anna, patrona di Jelsi, paese d'origine di mio padre,
in una lenta processione di carri fatti di spighe di grano;
Nella Cappella Sistina ho sentito i sospiri degli angeli ed i pianti dei morti
catturati dall'affresco di Michelangelo.
Ho raccolto castagne negli ombrosi boschi di Caserta, tra le rovine di una città
distrutta , dalla brutalità della guerra.
Ho colmato la mia mente e la mia anima con le parole del nobile poeta Dante
Alighieri, dandogli omaggio sulla sua tomba di marmo, tra i mosaici di Ravenna.
Ho ammirato la bellezza di Venezia, con i suoi canali pieni di gondole e le sue
strade piene di variopinti costumi e volti mascherati, durante il suo festoso
Carnevale, quando una musica gioiosa e spensierata tramuta le preoccupazioni
delle persone in voglia di vita.
Ho viaggiato. visitando gli angoli più remoti di un paese la cui bellezza rimane
perpetua e non teme confronti, un paese con la sua antica storia, con la sua
bellezza artistica, un paese inondato di vita...e mentre mi abbandono ai ricordi
di quei momenti, vissuti intensamente, sebbene siano fuggiti via troppo
velocemente. Ho un desiderio immenso di ritornare lì, in quel luogo che in ogni
istante della mia vita sussurra il mio nome, attirando a sé il mio cuore:
l'Italia.
Poi, improvvisamente, ricordo che, malgrado i miei legami emotivi e culturali al
paese che fu dei miei antenati, il mio legame civico a questi e stato spezzato
definitivamente alcuni anni fa, quando mio padre ha dovuto rinunciare alla sua
Cittadinanza italiana dopo la sua lunga permanenza nella città di Montreal,
città in cui ora risiede. Nonostante l'Atto per il riconoscimento della
Cittadinanza Italiana (legge n. 91) sia entrato in vigore nell'agosto dei 1992,
così da riconoscere la doppia cittadinanza per tutte le persone nate in Italia
anche dopo l'acquisizione della cittadinanza straniera, i miei antenati non
hanno riacquistato la loro cittadinanza persa in questo tempo. Mio padre, in
particolare, non poteva immaginare che non sarebbe più potuto tornare
definitivamente alla sua terra nativa, non immaginava che i suoi ragazzi non
avrebbero avuto la possibilità di diventare cittadini italiani, se avessero
voluto, e non immaginava che acquisire la cittadinanza italiana sarebbe stato
cosa difficile dopo il 1992. Conseguentemente, malgrado i numerosi tentativi di
mantenerla, la mia famiglia ha perso il suo stato ufficiale di cittadinanza
italiana e di conseguenza può riacquistarla solamente se risiede in Italia per
un periodo non inferiore ad un anno.
Il mio sogno di ritornare in Italia per scoprire quella cultura che î miei
parenti e la comunità italiana di Montreal mi hanno fatto amare è andato in
frantumi. Senza la cittadinanza italiana, la possibilità di trovare lavoro in
Italia per me è limitata e gli studi all'estero sono molto costosi.
Mentre ancora una volta sfioro con le dita le foto dei mio viaggio in Italia,
quasi a voler toccare quei luoghi ormai troppo lontani da me, la mia mente si
riempie di dolci melodie italiane. antiche come la memoria, cantate per strada
da una voce da tenore, mentre un dolce profumo di pizza Margherita si spande
tutto intorno ai miei ricordi. Il vuoto dentro il mio cuore diventa più grande,
e rimango a chiedermi perché un paese con un Ministro degli Affari Esteri così
attivo, che si prodiga tanto per mantenere legami culturali internazionali,
toglie così facilmente la cittadinanza italiana a coloro che hanno origini
italiane.
Mi sento come un vagabondo con un cuore rubato, perso in un paese che non è
proprio il mio, e in questa voglia di ritornare al paese della mia anima, cerco
il conforto in queste parole, le parole dei miei antenati, parole parlate
nell'unica lingua che può esprimere con ardore quella passione per Italia che
inonda il mio cuore.
Sabrina Maiorano - Montreal – Canada