Giornata per l’eliminazione delle discriminazioni razziali
Si ricorda il massacro di Sharpeville, in Sudafrica. Il segretario dell’Onu Ban Ki-moon: "Costruiamo un mondo di giustizia ed uguaglianza"
Roma – 20 marzo 2015
- “Ogni giorno, persone di ogni età subiscono l'odio, l'ingiustizia e
l'umiliazione a causa del loro colore della loro pelle, della loro discendenza,
della loro origine nazionale o etnica, o di altre supposte caratteristiche
razziali. Questadiscriminazione
ha sostenuto l'oppressione, la povertà, la schiavitù, il
genocidio e la guerra”.
Nelle parole del segretario generale delle Nazioni Unite Ban
Ki-Moon c’è tutta l’attualità e l’importanza della Giornata
per l’eliminazione delle discriminazioni razziali che si celebra
il 21 marzo in tutto il mondo. “L'occasione per rinnovare – sottolinea - il
nostro impegno a costruire un mondo di giustizia e di uguaglianza, dove la
xenofobia e l'intolleranza non esistono”.
La data non è casuale, ma è quell di uno dei tanti eccidi nati dal razzismo. Il
21 marzo 1960 a Sharpeville,
in Sudafrica, la polizia uccise 69 persone. Erano uomini, donne
e bambini che manifestavano contro l’ennesima tappa del segregazionismo, una
legge che obbligava chi aveva la pelle nera a chiedere uno speciale
lasciapassare per circolare nelle aree riservate ai bianchi.
“Dobbiamo imparare le lezioni della storia – ammonisce Ban Ki-Moon - e
riconoscere il danno profondo causato dalla discriminazione razziale. Ciò
significa preservare accuratamente la memoria dei torti storici, in modo da
poter usare
la nostra conoscenza per sradicare pregiudizi e insegnare la
tolleranza, la non discriminazione e il rispetto della diversità ovunque e per
tutti”.
In Italia, il 21 marzo è il culmine della Settimana
d’azione contro il razzismo organizzata dall’Ufficio Nazionale
Antidiscriminazioni Razziali e dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italia,
con centinaia
di eventi in tutto il Paese promossi
da enti locali, associazioni, scuole e università. Quest’anno il centro delle
celebrazioni sarà a Reggio
Calabria, scelta come Capitale antirazzista.