GERUSALEMME

Chiesa di Sant'Anna E LA PISCINA DI BETESDA

costruita sul luogo dove abitavano Gioacchino e Anna, genitori di Maria

La chiesa di Sant'Anna risale al XII sec., al tempo dei Crociati ed è forse l'unico edificio salvato e usato dai musulmani dopo la conquista di Gerusa­lemme. Nel 1856, è stata ceduta dal sultano alla Fran­cia che l'affidò ai Padri Bianchi. Nella cripta, apparte­nente a un precedente edificio sacro, si ricorda fin dal V sec., la nascita di Ma­ria che un vangelo apocri­fo fissava a Gerusalemme vicino al tempio, per cui la chiesa che la ricorda­va fu dedicata a Sant'An­na, madre di Maria.

Poco lontano da San­t'Anna si possono vedere i resti di quella che era chiamata "la piscina probatica", cioè delle pecore, perché forse vi si lavavano e si preparavano gli animali per i sacrifici del tempio che sorgeva lì vicino. Questa grande piscina (m. 120 per 60) era circondata sui quattro lati da portici, mentre un quinto la divideva in due vasche. Era chiamata anche piscina di Betesda, o Bezata, che significa "casa della misericordia", perché si credeva che quell'acqua avesse poteri miracolosi: essa veniva mossa "da un angelo" di tanto in tanto e il primo ammalato che vi si immergeva veniva tosto guarito. Qui Gesù guarì un paralitico, (Giovanni 5,2-17), che non riusciva mai a entrare per primo nella piscina.

Antonio Girlanda, biblista

Gerusalemme:

Approfondimenti a cura del Comitato Sant’Anna; archivio Padre Liberato Di Iorio

 

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Chiesa di Sant'Anna

GERUSALEMME- SANT'ANNA

Dopo questo c'è stata una festa degli Ebrei e Gesù salì a Gerusalemme. Ora c'è a Gerusalemme, vicino alla Probatica una piscina che si chiama in ebreo Bèthesda che ha cinque portici. Sotto questi portici giace una folla di infermi, ciechi, zoppi, che impotenti attendono il bollire dell'acqua. Poiché l'angelo del Signore discese a intervalli nella piscina; l'acqua si agitava e il primo che vi entrò dopo il bollore dell'acqua, si ritrovò guarito dal suo male. C'era lì un uomo che da 38 anni era infermo. Gesù vedendolo capì che da lungo tempo era in quello stato, gli disse "vuoi guarire?" Signore, gli rispose l'infermo:" non ho nessuno che mi immerge nella piscina, quando l'acqua è in ebollizione, e mentre che io vado, un altro scende prima di me". Gesù gli disse "alzati, prendi il tuo giaciglio e cammina". L'uomo fu guarito all'istante; prese il suo giaciglio e camminò.

Vangelo di San Giovanni V 1-9.

Il pellegrino che entra nel dominio di Sant 'Anna, percepisce subito la chiesa, poi è attirato dal campo degli scavi della piscina di Bèthesda. E' lì il suo vero nome attestato dai rotoli di rame di Qumran. Quando avrà finito la sua visita, saprà che tutto questo insieme forma in realtà una bella unità, risultante dalla congiunzione in questo luogo di due sorprese: quella della guarigione del paralitico nella piscina da parte del Salvatore e quella della natività di Maria che la tradizione orientale segue a Gerusalemme ai bordi della stessa piscina.

LA PISCINA PROBATICA

Questa piscina evangelica è stata scoperta all'inizio del XX sec. Gli scavi hanno rivelato che essa era costituita da due grandi bacini, all'incirca di 50 mi. di larghezza e 13 mt. di profondità, in parte scavati dalla roccia e in parte costruiti. Essi sono separati da una diga centrale di cui la parte a Sud è attualmente completamente sgombrata. La ragion d'essere di questi bacini è chiara.

Siamo nel II sec. a. c. Gerusalemme è diventata una città ebrea dopo la tentazione ellenica, alla quale hanno resistito i Maccabei. Il tempio dove i sacrifici sono ripresi con tutto il loro splendore, è diventato il grande centro d'attrazione della religione ebrea. Ma, situata al di sotto della collina è difficilmente provvista di acqua. Alcune cisterne scavate nel suolo roccioso sono insufficienti. Bisogna dunque trattenere l'acqua che cade in abbondanza d'inverno. A Nord del tempio esiste una piccola vallata che discende verso Sud. Basterà sbarrare per avere una trattenuta molto importante. E' così che si deve spiegare l'origine e l'utilizzazione dei nostri due bacini. Si vede in seguito, che lo scopo è religioso, il servizio del tempio, come lo mostra bene un canale che porta sotto il bacino del Sud e si dirige verso il tempio. E' possibile che ci sia una allusione alla sua costruzione nella Bibbia. Nel suo elogio del gran prete, Simon figlio d'Onias (220-195) il Siracide ci dice "ai suoi tempi fu scavata la riserva delle acque, un bacino grande come il mare". (Siracide 50,1-3). E' sui bordi della piscina, che ha avuto luogo la guarigione del paralitico che ci racconta San. Giovanni. Ma i dettagli dell'avvenimento sono molto difficili da situare. Due problemi si pongono: come il malato poteva discendere in questi immensi bacini? Dove si trovavano i cinque portici? A questa seconda domanda si risponde in genere utilizzando la descrizione che ci da Cirillo di Gerusalemme verso 347 "A Gerusalemme, in effetti, c'era una piscina probatica che aveva cinque portici, quattro ai lati e un cinto in mezzo, dove giaceva una folla di infermi e dove l'incredulità degli Ebrei era grande (P. G. 33, 1133). Cirillo suppone che dei portici cioè delle gallerie aperte a volte sostenute da delle colonne, erano costruite su cinque grandi dighe. Cose vuole questa testimonianza? Notiamo semplicemente che qualche anno prima, verso il 333 Eusebe di Cesarèe notò che la piscina aveva tempi addietro dei portici basandosi verosimilmente sull'affermazione del racconto evangelico. Né lui ne Cirillo hanno visto i cinque portici e a maggior ragione si deve restare nell'incertezza sul loro luogo. Quanto alla prima domanda: come far discendere i malati in queste immensa piscina? Una scoperta fatta tra il 1959 e il 1962 può rispondere in parte e permette forse allo stesso tempo di veder meglio ciò che ne era dei portici di cui ci parla San Giovanni.

UN SANTUARIO PAGANO: ASCHEPLEIADE

Sotto la basilica bizantina di cui parleremo subito dopo, si sono trovate delle gallerie a volte, i cui muri erano coperti di dipinti, sfortunatamente troppo rovinati perché si possa sapere cosa rappresentassero. Nel corso degli scavi si sono trovati degli ex - voto : un piede votivo con una dedica di Pompeia Lucilia e una statuetta di donna, più tre altri frammenti che mostrano il primo una donna che si bagna, il secondo un'offerta che rappresenta delle spighe di grano, il terzo un serpente, uno dei simboli più caratteristici del culto di Esculapio. Questi insiemi di scoperte obbligano ad affermare che c'erano qui, nei primi secoli della nostra era un santuario pagano che lo si può affermare con grande certezza di essere un tempio di Esculapio. Tanto più che delle monete di Gerusalemme , datate in quest'epoca attestano che c'era effettivamente un tempio di Esculapio a Gerusalemme. Si sa che i santuari di Esculapio comportavano essenzialmente più di un piccolo tempio dei portici sotto i quali dormivano i malati e una sorgente o delle riserve di acqua. Di più che Esculapio è un dio cioè il cui culto è sotterraneo. E' coniato dalla concordanza tra questa descrizione e quella del Vangelo. I portici di cui parla San Giovanni non saranno quelli del santuario pagano e dei malati che si bagnavano nei bacini più piccoli di Esculapio, e che gli scavi hanno fatto apparire a Est della piscina e che si prestavano certamente meglio a quest'uso anziché quelle due più grandi! Il problema non comporta delle soluzione perentorie ma vale la pena di essere posto.

UNA CHIESA BIZANTINA

Quando il cristianesimo vincitore del paganesimo diviene la religione dominante di Gerusalemme il santuario pagano di Esculapio non poteva restare la soluzione tradizionale per evincere un santuario di cui la popolarità era pericolosa per il cristianesimo fù impiegato: rimpiazzare il santuario per il santuario. Una chiesa fu costruita perché doveva cancellare tutte le tracce del paganesimo. E' la quinta chiesa costruita a Gerusalemme e questa mostra bene il santuario da condannare. Questa risolve anche delle difficoltà sormontate per consolidare la chiesa. C'era lì un rivale molto importante da vincere. Era uno dei numerosi testimoni della lotta di Cristo contro Esculapio. Il vero guaritore non è Esculapio ma Cristo la chiesa fu dedicata anche alla Vergine Maria. Un apocrifo di cui la prima redazione deve risalire al II sec. racconta che la Santa Vergine è nata vicino al tempio di Gerusalemme nella casa dei genitori Gioacchino e Anna . All'inizio della nostra chiesa noi vediamo che i cristiani hanno attaccato dei souvenir della casa natale di Maria.

La chiesa è nel piano basilicale: è caratterizzata dal fatto che la metà occidentale è costruita sulla piscina di Bethesda, la sua metà orientale era sulla terre ferma dove essa ricopre una parte dell'Eschepleiade di cui le gallerie sono state sistematicamente distrutte o colmate. La diga centrale non era che 6 mt. di larghezza. Per supporre una chiesa di 18 mt. di larghezza ( la sua lunghezza è di 45 mt.) ci sono per ogni lato di questa diga 6 mt in più. Quando colmarono i bacini gli architetti bizantini iniziarono a costruire un sistema di archi portando il suolo della chiesa a più di 13 mt. al di sotto del fondo dei bacini. Nel bacino Sud di questi archi ne resta uno completo e i testimoni degli altri sei raggiungono il portico Est. Nel bacino Nord esiste gia una costruzione ancora mal spiegata ma molto probabilmente in relazione con l'Escepleiade . Essa ha facilitato senza dubbi e determinato l'estensione della chiesa al di sotto dei bacini. C'è la cisterna dove i pellegrini discendono ancora oggi, per una scala, opera di Croièses per venerare l'acqua della piscina. E' stato sufficiente costruire delle volte al disotto per avere una cripta e di erigere più in alto una serie di archi e di volte per ottenere un solaio al livello voluto. Tre absidi terminano la chiesa a Nord, si vedono ancora dei resti di un bel mosaico, il cui motivo principale è la "croce gemmata " cioè una croce i cui quattro lati e il centro sono decorati di pietre di diversi colori, rappresentanti una gemma. Si notano le tracce di un altare, bisogna senza dubbio situarne il martirio: santuario dove si venerano le reliquie dei santi. Di che data è la chiesa? Jean Rufus, vescovo di Maiouma in Palestina nelle sue Plerophories redatte poco dopo il 512, racconta una visione che ebbe un giovane lettore nella chiesa della Probatica tra il 430 — 438 sotto il patriarca di Juvenal. La chiesa dunque esisteva a quest'epoca.Si può precisare il periodo? Sembra di si. Nel 427 un editto dell'Imperatore Thèodose II interdiceva di mettere delle croci nella decorazione dei solai per rispetto della croce. Ora , la croce è il motivo principale del mosaico del martirio della Probatica. E' molto probabile che è stata costruita prima del 427. I pellegrini o autori del IV sec. che parlano della piscina non fanno alcuna allusione a una chiesa che vi si trovava, dunque la basilica è stata dovuta essere costruita nel primo quarto del V sec. Nel 614, la chiesa è incendiata da Modeste patriarca di Gerusalemme come lo attestano i due livelli dei mosaici e il testo di San Sophrone (vedere pag.16) parla del santuario "nuovo" cioè ricostruito. All'epoca di Carlo Magno un resoconto che gli è stato destinato segnala in questo posto per servire il santuario, cinque preti e venticinque monache. Secondo la realtà essa sussiste fino all'inizio dell'XI sec. , data nella quale furono distrutte un buon numero di chiese a Gerusalemme.

MONASTERO E CHIESA DI SANT'ANNA

Quando arrivarono i crociati fine dell'XI sec.), essi non trovarono che delle rovine. I due ricordi guarigione del paralitico e natività di Maria erano state commemorate fino ad allora alla chiesa Santa Maria della Probatica : le crociate le hanno separate, alla piscina essi utilizzano le rovine della navata laterale Nord della chiesa (monastero) di cui si vede ancora l'abside dominante, un pò più a Sud e ad Est essi edificano la chiesa di Sant'Anna di cui i pellegrini possono ammirare la semplicità e la purezza. Trasformata in madrassa (scuola di diritto coranico) da Salah Al Din (1192) e dopo aver scampato a dei pericoli di distruzione essa ridiviene santuario cristiano dopo la guerra di Crimèe. Il governo francese era andato in soccorso della Turchia. Il sultano Abdou'l Majid per testimoniare la sua riconoscenza fece dono della chiesa all'Imperatore Napoleone III (1856). La chiesa fu restaurata ammirevolmente da Mauss : l'architetto ha saputo legare la scienza a una discrezione molto rispettosa del passato. "L'edificio intero ha scritto Vincent, è stato rimaneggiato consolidato ristabilito ma con un rispetto ammirevole della sua antica fisionomia con la preoccupazione scrupolosa di mettere da parte l'arte del costruttore moderno per far riapparire solo in tutta la sua bellezza austera e semplice l'arte del costruttore antico. Ogni pietra ha ripreso il suo posto, ogni membro architettonico ha conservato tutto il suo valore . Penetrando oggi sotto le volte raggianti, si ha l'impressione di entrare in un santuario medievale, conservato per fortuna nella freschezza dei suoi primi anni". (Rivista biblica, agosto 1904) Questa chiesa , che può essere qualificata forte, ha linee franche senza rigidità con predominanza di forme cubiche e di superfici dritte. I l piano generale è quello di una basilica classica delle crociate. L'abside principale presenta tre finestre tutte laterali. La facciata (copertura), lo sguardo è attirato dalla porta centrale , formata da due parti di volta (compresa tra un'imposta e la chiave), in ritratti successivi dai timpani, privati di ornamenti e dove fu scolpita una iscrizione araba al momento della trasformazione della chiesa in Madrassa infine della finestra superiore di cui l'ornamento richiama il portale del Santo Sepolcro. All'interno il solo arco impiegato è l'arco spezzato una agiva larga , aperta molto poco diversa dall'arco pieno, le volte sono sostenute da potenti pilastri con molte sporgenze rettangolari. Alla crociera del transetto e della navata centrale si eleva una superba cupola sopportata da quattro grandi archi uguali sostenuti da due pilastri estremi della navata e da due pilastri penetrati nelle mura dell'abside principale. Prima di parlare dell'ornamento della chiesa diciamo .una parola della cripta.

LA CRIPTA

Si scende con una larga scala che conduce ad un coro minuscolo sormontato da una piccola cupola e dove si innalza in un abside centrale l'altare della natività di Maria, continuando così la tradizione orientale che situa la nascita di Maria a Gerusalemme e agli accessi della piscina probatica.

LA DECORAZIONE

Ma torniamo alla chiesa : il pellegrino non può non essere colpito dall'austerità decorativa del monumento, attribuibile forse alla scarsità di artisti, scultori, forse anche dall'influenza di San Bernardo conosciuto per la sua severa predicazione contro gli ornamenti delle chiese e che fu in relazione con la principale benefattrice del convento di Sant Anna la regina Melisende , figlia maggiore di Baudouin II e sposa di Foulques, tutte e due re latini di Gerusalemme . L'ornamento si riduce a qualche capitello e qualche mensola di stile volgare. Si osserva:

- un bariletto scanalato.

-          Due sandali riuniti da un (volume) dai quali si è voluto veder il simbolo dell'associazione dei

due sposi Anna e Gioacchino, uniti fino alla tomba. L' iconografia cristiana ha spesso impiegato

i sandali come espressione allegorica della tomba e la ghiera come emblema del contratto di

matrimonio.

-          La testa del bue simbolo di San Luca e il busto umano simbolo di San Matteo. Ci sono i due evangelisti che hanno messo in scena, Maria vicino a Gesù bambino; la presenza di questi simboli si esplica dunque perfettamente in una chiesa dedicata a ricordo di Maria.

-          Molti altri capitelli appena lavorati o ispirati tanto bene che male alla sagoma corinziana alla doppia fila di fogli rigidi .

-          Dei capitelli a figura animale che vanno a terminare le colonnette inquadranti la bella finestra absidale che fa eccezione alla povertà generale della decorazione.

L'ALTARE MAGGIORE

Questa ornamentazione delle più modeste non fa che mettere in rilievo la nobiltà dell'altare maggiore della basilica.

Opera di uno scultore francese Philippe Kaeppelin è stato realizzato nel 1954. Si armonizza perfettamente con le linee forti della chiesa . Situata nell'abside, lascia il transetto interamente libero. Per non dare un carattere troppo massiccio egli cercò di evitare le linee rigide dove la leggera linea (contorno) delle superficie orizzontali e il basamento in ritratto che allega il cubo sopraelevandolo fino all'altare . Comporta tre scene della vita di Maria: a destra l 'annunciazione, al centro la discesa della Croce a sinistra la Natività del Salvatore. Sui lati sono rappresentati a destra la presentazione della Santa Vergine al tempio , a sinistra l'educazione di Maria da parte di Sant Anna.

Una policromia attenta viene sottolineata dal disegno: i tre colori utilizzati sono il blu il giallo oca e sul fondo di pietra grigia che è la tonalità generale della chiesa senza nuocere all'unità dell'autore, esse favoriscono l'armonizzazione con l'insieme della chiesa. Somma tutto, il bel esempio della proclamazione del Vangelo dalla pietra!


 

Entrando a Santa Probatica dove l'illustre Anna bambina, penetrando nel tempio restaurato dalla pura e grande Madre di Dio, io coprirò di baci le mura che mi sono care. Eh bene, attraverserò senza prenderne guardia, nel corso del mio cammino, nel posto dove la principessa nacque nella camera dei suoi padri? Che io veda dunque il posto dove il paralitico, ridato alla salute su ordine del Verbo, se ne andò portando il suo letto.

San Sophrone , patriarca di Gerusalemme (634 - .638)

 

(Archivio Sant’Anna )