“Tempi brutti per la libertà”
 

Dino Boffo, direttore del cattolico Avvenire si è dimesso. La campagna di stampa orchestrata contro di lui, “reo” di avere espresso critiche pur prudenti alla vita privata di Silvio Berlusconi ha raggiunto l’obiettivo. Nella lettera indirizzata da Boffo al card. Bagnasco, presidente della CEI, si legge: “Quale futuro di libertà e di responsabilità ci potrà mai essere per la nostra informazione?”. Un angoscioso allarme che condividiamo, perché anomala e squilibrata è la situazione dell’informazione in Italia e la stampa di mezzo mondo lo denuncia, nella beata e cinica indifferenza della maggior parte dei nostri media, molto preoccupati di chi presenterà Sanremo nel 2010.
L’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) ha affermato: “Giornate orribili per il giornalismo italiano. Si usano i giornali come … pugnali per colpire alla schiena gli avversari del momento, come ha fatto Vittorio Feltri contro Dino Boffo. La tecnica di infangare chi esprime legittime libere posizioni anche scomode per determinati poteri, utilizzando fonti anonime e non controllate … suona come un avvertimento minaccioso, forse diretto in particolare al mondo cattolico italiano. E’ una tecnica ripetibile che deve essere stroncata sul nascere prima che dilaghi … rischiando di uccidere un giornalismo che innanzitutto rispetti la dignità della persona, il diritto dei lettori ad essere correttamente informati, la pluralità delle posizioni e non consideri le notizie come un manganello”.
Nella nota, con riferimento evidente alle denunce del premier contro La Repubblica e l’Unità, l’Unione cattolica stampa italiana aggiunge che: “Intanto, con sospetto sincronismo, si preparano interventi diretti a limitare l’autonomia professionale dei giornalisti, in un Paese in cui le libertà ci sono” ma “per ora” e purtroppo “non sempre … vengono utilizzate nel modo migliore.”
All’ex direttore dell’Avvenire noi tutti – colpiti tristemente da questa insensata vicenda – come chiesa di Campobasso-Bojano, esprimiamo piena e convinta solidarietà, facendoci voce diretta dell’amarezza di cuore dell’arcivescovo Bregantini. Quanto è accaduto e accade rende ancora più prezioso il cammino che le diocesi molisane hanno intrapreso verso la realizzazione di un settimanale comune, per leggere e commentare la realtà nazionale e regionale nei suoi aspetti politici, sociali ed ecclesiali