Una notte a Jelsi, alla ricerca dell'Uomo Orso

 Cinque settembre duemilanove.

Jelsi ci accoglie, in una tiepida notte di tarda estate, con lo splendore del suo borgo antico. Mi colpisce in particolare la malinconica solitudine del borgo vecchio ormai abbandonato, che potrebbe divenire il fulcro del richiamo turistico di questa cittadina molisana.

Per me, direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, scoprire e conoscere questi luoghi, questa comunità che nel corso dei secoli hanno fatto dell'orso un elemento centrale del proprio folclore e della propria cultura è veramente importante.

Sono infatti convinto che la residua popolazione di orso bruno marsicano che vive nel Parco e nelle aree limitrofe potrà essere salvata se, oltre ad una corretta gestione del territorio, sapremo evidenziare il valore culturale di questa specie, il significato profondo che riveste nel definire la identità stessa dei luoghi e delle comunità che li abitano.

Per questo il documentario realizzato da Pierluigi Giorgio, ma prima ancora il suo lavoro di recupero e riproposizione della ballata, delle tradizioni legate alla figura dell'Uomo Orso sono vitali per il Parco, anche se l'area protetta si trova parecchie decine di chilometri a nord: prima ancora ed accanto alla definizione di vincoli e politiche di salvaguardia ambientale, dobbiamo operare per fare (ri)emergere la coscienza che l'orso è una parte di noi, della nostra storia, è un pezzo importante della nostra ricchezza e diversità culturale, a cui non dobbiamo e non possiamo rinunciare. Se l'orso sparisse dai nostri boschi saremmo tutti più poveri, ed anche tradizioni come quella dell'uomo orso diventerebbero esclusivamente riti privi di significato, ormai svuotati di ogni aggancio con la realtà. La presenza concreta dell'orso vivifica il rito, lo rende parte di una cultura materiale saldamente ancorata alla terra che l'ha generata, e viceversa la vitalità del rito contribuisce a fare capire e rispettare il diritto dell'orso a sopravvivere.

Quest'autunno la ballata dell'Uomo Orso verrà allestita ad Ortona dei Marsi, uno dei paesi del Parco. Sarà l'occasione per avvicinare concretamente due territori che, in modo diverso, interpretano le proprie radici anche guardando a questo splendido animale.

Tornando verso l'Abruzzo, guidando nella notte per strade di montagna, mi aspetto ad ogni curva di imbattermi nell'Uomo Orso. Anche se non accade, la suggestione del documentario è tale che che potrebbe comunque essere accaduto.

Vittorio Ducoli, direttore del Parco Naz. Abruzzo, Lazio e Molise