8ª festa di S.Amanzio. Conclusioni

 Concluso il periodo delle festività, è tempo di redigere un bilancio delle attività per l’Associazione culturale “San Amanzio”: archiviata con successo l’ottava edizione della Festa, il 2009 si è rivelato un anno importante per i suoi organizzatori.

Il doppio appuntamento del 25 e 26 giugno quest’anno ha visto la conferma di alcuni appuntamenti classici (come il vitello allo spiedo e l’accompagnamento della processione da parte dei pistonieri) accanto a novità introdotte dall’edizione precedente, cioè la gara delle carrozze. A fare da sottofondo musicale alla Festa sono state diverse proposte musicali, dal blues di Gio’ Vescovi alle melodie inusuali della Municipale Balcanica, fino alla vera new entry di quest’anno, le Percussioni Ketoniche che, in sintonia con i fuochi pirotecnici, hanno dimostrato tutta la loro perizia musicale ed attratto l’interesse del pubblico presente.

Sembra sia passato molto tempo da quando, nel “lontano” 2002, la voglia di ripristinare una festività in onore del Santo martire e, nello stesso tempo, costituire un gruppo di ricerca e tutela delle tradizioni locali coinvolse un gruppo ben affiatato di amici e volenterosi. Collettivo che nel tempo è andato aumentando in quantità e qualità, coinvolgendo chiunque avesse a cuore le finalità dell’Associazione e volesse contribuire attivamente alla realizzazione di un determinato progetto.

E così, intorno a quello che è sempre stato il nucleo delle festività, la Festa vera e propria, nel tempo sono stati ideati e realizzati numerosi progetti che hanno dimostrato la validità e la fattibilità di un certo modo di intendere la Tradizione e la Cultura (entrambe con la maiuscola iniziale).

Può sembrare noioso menzionare le varie attività promosse, ma farlo è fondamentale per mettere al centro del discorso un concetto preciso: scopo dell’Associazione non è solo organizzare l’evento festivo di fine giugno ma anche portare avanti diversi progetti, che nel tempo hanno dato i propri risultati e testimoniano la bontà di queste azioni.

Come primo punto può essere sicuramente riportato la pubblicazione della rivista “Jelsi – Voci e immagini della tua terra”, progetto unico nel suo genere nel contesto paesano, giunta nella sua ultima pubblicazione al dodicesimo numero: raccolta di articoli eterogenei sia nel contenuto che negli autori, tale rivista si propone di offrire uno spaccato della realtà di Jelsi, divisa tra il ricordo del passato e la descrizione del presente, evitando di presentarsi come una semplice raccolta di scritti «per riempire alcune pagine…».

Altro progetto fondamentale è la Borsa di studio “Giuseppe Santella”, quest’anno alla sua quinta edizione ed avente come titolo il tema “Pietanze e sapori del passato”: tale attività risulta particolarmente importante, dato che ha come finalità la tutela del patrimonio culturale locale, abbinandola poi a quella che è la specificità del sistema scolastico, cioè quell’impostazione metodologica e scientifica base di ogni tipologia di ricerca. In pratica, essa è la perfetta sintesi di un connubio tra passato, presente e futuro.

Sempre su questa scia è bene ricordare l’attività di scavo del sito archeologico in località Fosse di Civitavecchia, che ha visto coinvolti, oltre ad una equipe scientifica un nutrito gruppo di jelsesi, un mix di giovani e meno giovani; svoltosi nell’agosto del 2007, lo scavo è costantemente monitorato dall’Associazione, che periodicamente organizza visite guidate e lavori di pulizia dell’area circostante. Collegata a questa attività è l’organizzazione del progetto “Un’altra vacanza è possibile!”, che propone un itinerario turistico di tipo storico-naturalistico, tra bellezze artistiche paesane e scenari naturali che poco hanno da invidiare alle più usuali mete turistiche (che non sempre possono contare sulla genuinità delle offerte gastronomiche delle nostre masserie…).

Last but not least, è sicuramente da ricordare un’attività che, anche nel suo piccolo e nei suoi numeri ridotti, è in linea con lo spirito dell’Associazione: stiamo parlando del progetto “Recupero fauna selvatica”, tramite il quale si tenta il recupero e il reinserimento di esemplari animali feriti, collaborando con le strutture sanitarie dell’Oasi Lipu di Casacalenda.

Meritano inoltre di entrare nell’elenco anche altre attività, quali la cooperazione nell’esecuzione dello spettacolo “Il ballo dell’orso” del regista Pierluigi Giorgio, la gestione del sito istituzionale (che di qui a breve vedrà un rinnovamento della veste grafica e dei contenuti), la proposta di intrattenimento cinematografico tramite il Cineforum, la promozione di Jelsi e del Molise in varie fiere culturali sull’intero territorio nazionale, e la collaborazione in diversi progetti con Legambiente Nazionale (Salvalarte, Piccola Grande Italia, Voler Bene all’Italia e Campi Volontariato 2009).

Nonostante questo riepilogo possa sembrare autocelebrativo, l’Associazione vuole ribadire il concetto che è stato, e sarà, l’obiettivo principale del suo esistere (quella che in economia viene definita mission): l’essere un  “Centro Studi di Storia, Cultura, Tradizioni e Territorio”.

Nel ricordare l’appuntamento dell’anno venturo, l’Associazione esprime un sincero apprezzamento e ringraziamento per tutte quelle persone che hanno dedicato il proprio impegno e il proprio tempo alla preparazione ed alla realizzazione della Festa, il 25 e 26 giugno, senza le quali difficilmente si sarebbe giunti negli anni a questi risultati così importanti e così gratificanti.

 

Quelli di S.Amanzio