Successo d’incontro tra maschere a Jelsi

La Provincia ha patrocinato l’iniziativa: un’idea da riproporre.

 

 E’ andata! L’idea di Pierluigi Giorgio di riunire le maschere zoo-antropomorfe molisane più quella dell’Orso dal Piemonte, ha funzionato. Nonostante il clima un po’ ostile e la lunga esibizione, la gente domenica sera a Jelsi c’era, e tanta! Del resto il Direttore Artistico l’aveva detto che -neve o non neve- la rappresentazione sarebbe stata eseguita come da copione: al massimo aveva promesso di offrire non un orso bruno, ma totamente bianco, artico… Bravi tutti: gli ospiti da Mompantero (TO), quelli del Diavolo di Tufara e del Cervo di Castelnuovo dove il gruppo dell’Orso di Jelsi sarà ospite domenica prossima con la “Ballata dell’Uomo-Orso” e porterà in dono l’Uomo-Cervo in grano del “Cantiere dei Piccoli”. In Primavera invece, sarà accolta nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Le quattro rappresentazioni sono state filmate dalla troupe Kerem di Casacalenda per un documentario che il regista molisano realizzerà prossimamente per commissione della Presidenza della Giunta regionale.

La gente ha gradito e auspicato che la formula potesse ripetersi in futuro. Alla fine le maschere e le comparse hanno danzato insieme nella piazza principale del paese, sotto le luci della GSM Service, e poi tutti insieme attorno ad una damigiana di vino, ad assaggiare le “uova” dell’Orso, un dolce dalle fattezze inequivocabili, così menzionato nei passati carnevaleschi dalle donne del borgo, per non usare naturalmente altri epiteti meno consoni ad espressioni muliebri…

La giornata è stata intensa: al Convegno del mattino, dopo il saluto del Sindaco Mario Ferocino, Pierluigi Giorgio ha ringraziato in primis la Provincia di Campobasso, il Presidente Nicola D’Ascanio e l’Assessore alla Cultura Nicola Occhionero per aver patrocinato totalmente la manifestazione ed aver creduto sin dall’anno scorso alla validità dell’idea del documentarista molisano. Ha portato infine i saluti alla Comunità, dell’Assessore al Turismo regionale F. Giorgio Marinelli (che ha patrocinato il 27 luglio, insieme all’Assessore Sandro Arco, la prima edizione del Premio Internazionale “La Traglia”) che desiderava esprimere la sua affettuosa vicinanza a Jelsi per le numerose, efficaci iniziative; saluti anche da parte del giornalista Giorgio Salvatori, presente nella passata edizione con una troupe del Tg2 nazionale. C’erano anche due espertissimi fotografi toscani, Fabio Milani e Stefano Pennacchiotti specialisti nel settore di immagini sulle tradizioni. Gli ospiti piemontesi hanno espresso soddisfazione piena per l’ospitalità molisana e donato una targa della loro Pro-Loco e della Presidente, Adriana Frijo, consegnando inoltre una lettera di saluto del Sindaco di Mompantero-Urbiano, Piera Fravro. L’antropologo piemontese Massimo Centini, che si contraddistingue ancora una volta in simpatia e preparazione, ha parlato -tra un ininterrotto scampanellio di campane della vicina chiesa (“E’ sempre così quando si tratta di figure con pelli e corna” ha detto sorridendo)- in modo semplice ed esauriente delle maschere zoo-antropomorfe non solo molisane, invitando a raccogliere sul territorio documenti certi d’archivio, vecchie foto, testimonianze orali. Un suo saggio di futura pubblicazione analizzerà la maschera del Diavolo, del Cervo e per la prima volta dell’Orso di Jelsi. Auspica un futuro Convegno a Jelsi sulla “Lesa”, la traglia, e la Festa del Grano. Antonio Maiorano, Deputato del Comitato Festa di S. Anna, è stato come sempre preciso e conciso nell’intervento e ha regalato una riproduzione di Tavola Osca a Centini, come ultimamente nella trasferta jelsese sarda, a Gigi Deidda, capo storico dei Mamutzones di Samugheo. Poi nei locali dell’Annunziata, è stato presentato il “Museo dell’Orso e delle maschere zoo-antropomorfe” al quale gli amici dell’Associazione di Castelnuovo,  per mano dell’amministratore comunale di Rocchetta al Volturno Peppino Tomassone hanno voluto donare la maschera del Cervo in bronzo. Infine, tutti al Parco del Cerro per l’inaugurazione dell’opera di Giampiero Giorgio (Jump) realizzata con Michele Fratino e offerta da Nicola Magri, dell’EPT di Campobasso: la raffigurazione dell’URZ, la maschera di 2,80 metri dell’Uomo-Orso.

A notte inoltrata, scorreva il vino a litri e i piemontesi cantavano in molisano e i molisani in piemontese…