LE QUERCE

   di

   Pierluigi Giorgio

   Raccontami una storia Grande Nonna, su raccontami  una storia...

   Parlami del borgo, di pene quotidiane, di  sacrifici, lotte, partenze per l'eterno al di là di  quei mari che dicono grande oceano.

   Di strappi dolorosi, di contrade sole. Di  terremoti, guerre, di musicanti e feste e cortei di  persone con Santa benedicente; di dialetti masticati  come bandiere e danze maliziose in mezzo all'aie. Di  spazi colmi un tempo di voci e di fatiche, di  matrimoni e nascite, speranze, delusioni, vite,  gioie, lacrime, abbracci ed abbandoni...

   Sussurrami di Jelsi come fosse musica, di  rintocchi di campane e umili mestieri, e volti come  mappe e mani come zappe...

   Lo scalpiccìo degli asini in quelle vivide albe,  il vento in mezzo al grano, nei capelli; il profumo  del pane, i battiti alle porte e chiacchiere tra i  vicoli di un tempo ormai lontano.

   Confidami di pranzi, brindisi e riposi; promesse,  impegni e gemiti sotto l'offerta d'ombra di quegli  amori giovani carpiti nel segreto.

   Regalami il ricordo, ch'io non possa mai  scordarlo,

   di zi' Peppe Bellonia, di zì Michele Favizett, zà  Peppinella Tizzone, Giuvann Provinciale; di Luigi  Bifolchi, zà Antonietta Vicchisco, zì Andrea Colipietro, Zì Mingh di Pavl, di zì Pepp ' Rumite...

   Dei giorni e delle notti a u' Macchione, a i'

 Masserie Vicchische e quelle dei Miozzi, a Parrucce;  i' masserie Cocente e Sant'Urbane...

   Mi sdraierò ai tuoi piedi, mi appoggerò al tuo  tronco come un monumento antico; ne conterò gli  anelli -uno per uno- ne sfiorerò le rughe, fogli del  libro sacro.

   Socchiuderò i miei occhi in premuroso ascolto:

 attiverò i sensi ponendomi in silenzio e raccoglierò  il tuo canto col soffio tra le foglie.

   Dai, raccontami una storia Grande Nonna Quercia.

   Narrami ciò che hai visto...

   Ch'io possa sussurrarlo, ch'io possa dirlo ad  altri...