Correva l’anno 1805, la rivoluzione francese  prima e quella napoletana poi stavano disegnando nuovi orizzonti per l’Europa. Napoleone dominava lo scenario continentale e quello italiano. Pio VII governava la Chiesa ancora ignaro degli tempi foschi che si addensavano sul papato. Genova dava i natali a Mazzini. Nel Regno di Napoli veniva avviata l’ eversione dalla feudalità. Il Contado di Molise con un economia di sussistenza era quasi interamente coperto da boschi. A Jelsi, piccolo borgo del regno , si conduceva vita grama come denunceranno in quegli anni le inchieste murattiane e gli scritti dell’ illuminista Giuseppe Maria  Galanti. Andrea Valiante rivoluzionario di questa terra profugo a Marsiglia e responsabile dei rifugiati politici in quella città conduceva commerci con la Francia armando “legni” (navi) con il conforto del padre Saverio, vero artefice della fortuna di famiglia, curatore degli interessi del Duca di Jelsi . Saverio Valiante proprio in un post scriptum, di una lettera del 26 luglio 1805 (Archivio V. D’Amico) al  figlio Andrea, scriveva di suo pugno  registrando l’evento sismico e la tragedia avvenuta rilevando che il Monastero “più non esiste” e Toro è in ruina”.

Il terremoto che colpi il Molise con epicentro nel Matese (interessando un area ellittica di circa 460 km con l’asse maggiore di 50) fu il più rovinoso dopo il terremoto garganico del 1456, insieme a quello del 280 a.c. originati dalla stessa faglia,. si contarono migliaia di vittime, Isernia e Frosolone le città più colpite: All’evento del 1805 furono associate, inoltre, notevoli modificazioni idrogeologiche su un territorio molto vasto. Si annoverano frane e fratture del suolo, nuove sorgenti, variazioni della portata di corsi d’acqua e sorgenti. Forte è la memoria del terremoto del 1805 In molte località l’evento viene ricordato, ancora oggi, con offerte e ringraziamenti nel giorno di Sant’Anna per lo scampato pericolo, e il suono delle campane, alle 10 di sera, ne rinnova il ricordo. E’ evidente che la cultura popolare tende a non rimuovere la memoria della catastrofe, e questo facilita l’obiettivo di diffondere, in termini scientifici, la conoscenza sui fenomeni naturali, per convivere con essi in sicurezza ( Aldo Marturano, Elena Cubellis Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Vesuviano, Napoli )

Jelsi contò 27 vittime  e il popolo da allora ascrive alla protezione di Sant’Anna la quasi incolumità dei suoi abitanti  vennero celebrate messe all’aperto a cagione degli edifici  e chiese cadute.” Fino al 1820  molti vissero in abitazioni di fortuna (pagliai) come scriveva,  utilizzando fonti orali, Giovanni Testa  nel  Centenario del 1905. (Archivio Maiorano) L’arciprete Alessandro Eletto fu preciso cronista del tragico evento  registrando nel libro dei defunti quel che era accaduto e avviando la devozione a Sant’Anna. Alcuni anni dopo  nel 1814  (cfr. V. D’Amico Jelsi  e il suo territorio) ad opera del Sacerdote  Pasquale Granata di San Giuliano di Puglia  si  impose per solennità  la Festa di Sant’Anna. Le offerte  quasi sempre in grano e cereali  sono  da tempi antichissimi e senza soluzione di continuità  la modalità più diffusa  della  religiosità popolare  nel nostro territorio.  Negli anni 1827/28 e 29 abbiamo un resoconto contabile (“buggetto”) dettagliato della Festa (Arch. Maiorano)  costruito secondo il modello napoleonico del bilancio a pareggio ove si  ricavano tre tipologie di entrate   la prima e più consistente in grano , la seconda con donazioni di benestanti (Ermolao Maiorano e altri) la terza con la vendita degli ori (ex-voto) di San Francesco Saverio.  La Festa  è fatta da giochi popolari, da gruppi bandistici di pifferi e tamburi, da Messe solenni con panegirico accompagnati  dall’organo con rendiconto in grani e ducati anche per “pulcinella” che azionava il mantice organario. Non abbiamo notizie degli anni successivi,  ma è lecito ipotizzare  che le processioni con traglie e grano siano continuate con la stessa  modalità fino all’unità d’Italia.

L’unità d’Italia rappresentò un fase di “globalizzazione”  inaspettata per il meridione. Le Politiche unitarie soprattutto militari verso il brigantaggio non affrontarono in maniera adeguata  e sistemica la “quistione meridionale”. La seconda metà dell’ottocento vide l’impoverimento del mezzogiorno. Riforme risibili e marginali unitamente alla insufficiente superficie agraria non consentivano autonomia e capitalizzazioni, l’uso diffuso del contratto di anticresi  (“rane e crise”) e molteplici altre ragioni analizzate dai meridionalisti privarono dei fondi molti piccoli proprietari a favore dei grandi agrari locali. Lo sbocco naturale fu un massiccio esodo migratorio. La storia dell’emigrazione a Jelsi" e nel Molise  evoca subito l'immagine della "grande emigrazione, il drammatico spostamento di milioni di uomini oltre oceano nel trentennio compreso tra gli anni Ottanta del secolo XIX e la vigilia della Grande Guerra.

  L’emigrazione può essere raccontata come il dramma intimo esistenziale più lacerante che potesse accadere a persone con famiglie coese e fortemente integrate nella comunità di Jelsi. L’emigrato doveva “morire” nella lingua, nelle abitudini e nei ritmi quotidiani, nella cucina, nei modi di vestire, nelle relazioni personali, nel lavoro per “risorgere” a nuova vita nel nuovo mondo.  L’emigrazione quindi come una vicenda fortemente spirituale (cfr. C. Antonelli, scrittore italo-canadese), dove lo smarrimento e la perdita del Se vengono superati dall’identità profonda dell’Emigrato che costituiva e costruiva la sua persona: i legami famigliari e parentali, il senso di appartenenza alla comunità e soprattutto il legame di fede e religioso con Sant’Anna. La “Grande Madre” (Mammë Rossë) e la Festa in suo onore sono il “miracolo dell’identità” che ognuno può leggere nella storia personale e collettiva degli Jelsesi nel Mondo come  indica acutamente Norberto Lombardi (Presidente del Forum degli Italiani nel Mondo).

Il Centenario della Festa agli albori del XX  secolo fu grandioso,  orizzonti inesplorati  e cieli nuovi si aprivano per la nostra comunità nonostante, le carestie, l’emigrazione e le guerre. (Vedi allegato).

Il 1906 l’anno successivo al Centenario registrò il più grande esodo migratorio da Jelsi verso le Americhe.

Nel 1908  si costituì in New York la Società dei Cittadini Jelsesi, con compiti assistenziali e di mutuo soccorso.

Gli anni della Grande Guerra videro la realizzazione della “Cassa Armonica” per l’Orchestra, opera in legno intarsiata e dipinta in stile liberty realizzata dal maggiore artigiano dell’epoca Paoluccio Palange che accompagnerà la Festa fino agli anni ’70 del XX secolo. In America a South Norwalk nasceva il Club Sant’Anna formidabile e benemerita associazione dei nostri emigrati organizzata e attivissima e con un grande ruolo ancora oggi. Negli anni trenta e quaranta si affiancherà alla Festa del Grano di Sant’Anna quella dell’Uva in una cornice ambientale di rilancio della dimensione rurale della Comunità. Gli anni della seconda guerra mondiale sono anni difficili per Jelsi ciò nonostante personalità di grande rilievo come il Maestro Simiele, il medico, Storico e Archeologo Vincenzo D’Amico il poeta e drammaturgo Domenico Petruccioli mantengono salda e viva l’identità collettiva. Negli anni appena successivi alla guerra nasce L’Associazione Santa Ana a Buenos Aires che avrà un ruolo propulsore per la pubblicazione del volume di V. D’Amico “Jelsi e il suo Territorio” a Jelsi assistiamo alla svolta della Festa che prende il nome di Sagra del Grano e viene scelta dalla RAI come una delle quattro maggiori tradizioni popolari molisane insieme ai Misteri di Campo basso e alle Carresi. Uno straordinario Documentario di Giuseppe Folchi del 1948 testimonia il vigore, la forza evocativa e il legame profondo degli Jelsesi alla Festa. In quegli anni vengono riproposti attraverso il gruppo folklorico e la compagnia teatrale, temi classici e popolari che troveranno piena espressione, con Petruccioli e Bifolchi nel centocinquantenario  della Festa di Sant’Anna del 1955. In quegli stessi anni  (1947) veniva scoperto il Ciclo pittorico del sec. XIV maggiore monumento artistico di Jelsi e tra i maggiori dell’Italia meridionale relativi a quel periodo. Gli affreschi della Cripta dell’Annunziata, avranno un rilancio proprio in occasione del Bicentenario con gli studi di Franco Valente. I Traglieri saranno i protagonisti dei 150 anni di “Sant’Anna”, i maggiori artisti musicali e canori del periodo sono presenti a Jelsi. Negli anni successivi si afferma sempre più il ruolo delle Treccianti e della lavorazione del Grano da parte dei Traglieri che avranno come riferimento le lavorazioni naif di Michele Codipietro (Zi Rondinella). Molta attenzione dedicò in quegli anni ai nostri canti Eugenio Cirese. Molti anni dopo Cirese evidenziò l’aspetto antropologico delle Traglie curando una Trasmissione RAI sulle Indie di Quaggiù.  Coevi sono i quaderni pubblicati dalla Sovrintendenza ai Beni culturali, gli studi di Valiante a cura del Comune di Jelsi e gli scritti di Vincenzo Bo che pongono pietre miliari sulla rilevanza della Festa. Gli studi successivi di Gioielli iscrivono la “Festa del Grano” in onore di Sant’Anna nel grande patrimonio delle Tradizioni Popolari del Molise. Gli anni della meccanizzazione della Festa trovandone le ragioni negli impedimenti per malattie epidemiche dei Bovini dimostrano la grande flessibilità e capacità di adeguamento della Festa in controtendenza rispetto ai crismi della modernità. Negli anni 60 nascono le associazioni di Sant’Anna in Venezuela e Canada. A Montreal capitale del Quebec che ha come patrona Sant’Anna si svolge la Festa gemella del Grano che per i Carri , le Traglie e partecipazione popolare e straordinariamente bella, commovente e amata da ogni Jelsese.

 

Bicentenario del 2005

 

Il Bicentenario del 2005 è stato percepito e vissuto come un avvenimento unico, irripetibile. L’evento attesissimo, coinvolgeva già da alcuni anni la “Grande Jelsi” sparsa per il Mondo.   L’intera Comunità, attingendo alle sue migliori risorse, con energia febbrile ha preparato la Festa delle Feste. Tutte le Associazioni Jelsesi nel Mondo in rete hanno partecipato, coinvolte in  un gigantesco network umano che ha unito uomini e donne di tanti luoghi in tanti continenti. Fede, Gioia, Lucidità, Coraggio,  Sacrifici, Abnegazione, Dono, Identità, Determinazione, Fraternità, Umiltà sono alcune delle parole, scritte nel cuori di ogni Jelsese che ha amato e ama Sant’Anna nostra. Questa grande Festa è stata una Grande casa per Tutti, il filo invisibile che lega le storie alla Storia  vicende di uomini anonimi e semplici che ci hanno dato nel corso di questi duecento anni l’orgoglio di essere figli della loro vita e della loro civiltà. Uno degli episodi più indicativi del radicamento della Festa delle Feste è accaduto nei primi decenni del ‘900: La processione di Sant’Anna allora come ora si snodava, con una lunga teoria di traglie trainate da buoi, sull’antico tracciato tratturale appulo-sannitico che attraversa Jelsi da tempi immemorabili. In quel tempo la strada era stata migliorata nella pavimentazione con nuovi materiali e le autorità locali per evitare di danneggiare la sede stradale imposero di montare ruote  alle Traglie, disposizione che venne eseguita dai Traglieri con ruote di legno, salvo poi verificare l’impossibilità a procedere per la rottura delle stesse; il divieto immediato di svolgere la processione con le Traglie venne accolto in silenzio dai Traglieri “che si raggrupparono lesti” dopo un rapido consulto e senza dare spiegazioni lasciarono Traglie e Processione recandosi alle loro case e rimesse per tornare poco dopo armati di accette che infissero al legno della Traglia e “Sagliocchë”(bastone di difesa)  sotto il braccio e alla maniera dei “Valani”  comandarono ai buoi  HA” e tutto andò come doveva andare (“jett cummë tenevë ì”).Le Traglie ripresero il paziente, ostinato e ininterrotto cammino tracciando i solchi della nostra storia.  (Fonti Orali: G. Di Bartolomeo (Zi Gennaro Iallotta), G. D’Amico (Zi Peppe Cucchiarella) Nicolantonio D’Amico (Zi Ntonio Vicchisco) Nicodemo Valiante (Zi Nicodemo Cannella)

Le facce scavate le mani dure , quasi di cuoio, in silenzio ci hanno insegnato ad essere quello che siamo. In silenzio abbiamo imparato. Ad Antonio, giovane studente, che non voleva partecipare al Comitato Sant’Anna, il nonno Nicolantonio D’Amico raccontò che egli rientrò in paese dal fronte, durante la Prima Guerra Mondiale  del 1915/18, per la morte, avvenuta in periodo di mietitura, del figlio primogenito Pasquale ed essendo deputato della Festa di Sant’Anna nelle tre notti che rimase a Jelsi, col cuore rotto, fece la veglia armato al Grano di Sant’Anna, rinunciando a giacere con la sua Sposa. Antonio dovette ritirare il suo no.

 

Montreal 2003

 

Era palpabile un atmosfera di grande partecipazione quando con felice intuizione i nostri emigrati dell’ Associazione Jelsese di Montreal convocarono un incontro preparatorio del Bicentenario, nel febbraio del 2003 nella capitale del Quebec in Canada. La partecipazione fu straordinaria: arrivarono delegazioni da Jelsi con il Presidente del Comitato Sant’Anna e il Sindaco, dal Molise il Presidente della Confederazione Generale del Lavoro e il Presidente del Forum degli italiani nel Mondo. Giunsero rappresentanti dagli Stati Uniti e da altri Stati, non mancò il contributo dall’Europa, dall’Australia, dall’Argentina e dal Venezuela. I lavori durati alcuni giorni posero le premesse fondanti per la programmazione del Bicentenario. Un rilievo particolare ebbero i giovani Jelsesi del Quebec che organizzarono il meeting fornendo anche dati e rilievi statistici preziosissimi sulla nostra Comunità a Montreal. Nacque da un idea di Diego D’Amico JELSI2005 NEL MONDO Associazione delle Associazioni Jelsesi nelle varie nazioni d’approdo della nostra emigrazione, venne indicato come coordinatore Gennaro Panzera “Vosete” nipote di Pasquale Panzera del Comitato Sant’Anna del Centenario (1905). Successivamente venne deciso nel seno della Amministrazione Comunale di costituire una Commissione Consiliare del Comune di Jelsi  con due rappresentati della Maggioranza e due  della Minoranza presieduta dal Sindaco con compiti promozionali e programmatori. Si costituisce l’Associazione Jelsi2005 con  la Parrocchia, il Comitato Festa di Sant’Anna e il Comune  con compiti progettuali, di raccordo e coordinamento delle iniziative promosse da  Associazioni, Enti, Circoli di Jelsi (circa 22)  per le iniziative del Bicentenario. Affidata dalla Tradizione al Comitato di Sant’Anna Festa del Grano, referente e attore principale della Festa, la pianificazione e la programmazione delle iniziative soprattutto quelle relative al mese di luglio.

Nel Corso di due riunioni generali (giugno e ottobre 2004) con la partecipazione di rappresentanti istituzionali regionali, provinciali, comunali ed ecclesiali  insieme a tutte le Associazioni presenti a Jelsi con il Benestare del Comitato Festa del Grano in onore di Sant’Anna e alla presenza del Coordinatore Generale di JELSI2005 nel Mondo venne varato il documento di Sintesi Progettuale del Bicentenario redatto dalla sezione locale di Jelsi2005 e illustrate le iniziative per il Bicentenario nei dettagli dalle stesse Associazioni Promotrici.

L’intesa con la Regione Molise e la Provincia di Campobasso assegnava risorse straordinarie per l’evento del Bicentenario valutando le iniziative promosse del massimo interesse culturale e turistico per il Molise. A queste vanno aggiunti contributi della Comunità Montana del Fortore Molisano.

Lo sforzo finanziario sostenuto con donazioni private (sponsor), raccolta offerte, questua e lotterie e notevolissimo, ma è poco se paragonato all’impegno “eroico” delle persone che sostengono la Festa lavorando attivamente per oltre un mese. Qualche “numero” della Festa: 50/70 “deputati” impegnati nel Comitato Festa per l’organizzazione dell’Evento; 200 “treccianti” impegnate per realizzare le migliaia di metri di Trecce di Grano; 700/800 “traglieri” impegnati nella realizzazione delle traglie e dei Carri 200 persone impegnate per le iniziative correlate; 50 forni di “casa” per il pane di Sant’Anna.

Ma ciò che più conta e la cifra feriale dell’impegno fatto con umiltà e in anonimato da “sole a sole” (tutta la giornata) e per molti anche di notte con uno dimensione di gratuita e di oblatività che risultano straordinarie nel nostro tempo fondato sul denaro, il consumo e la monetizzazione di ogni cosa materiale e immateriale.

Con una cerimonia semplice e commovente il 2 gennaio 2005 nella sala “Giuseppe Santella” dell’ Annunziata il decano dei Presidenti  Antonio D’Amico (Comitato Sant’Anna 1947/49) dichiara aperto il Bicentenario a nome del Comitato Sant’Anna, del Comune di Jelsi, della Parrocchia “Sant’Andrea Apostolo” e di Jelsi2005 nel Mondo. Segue nella Chiesa Madre un concerto di musica sacra popolare e canti pastorali antichi, eseguiti dai musicisti del “Tratturo”, quasi a voler catturare e ricostruire le melodie perdute, i suoni spezzati e le voci tagliate in quel tragico giorno del 26 luglio 1805 che vide anche l’edificio della Chiesa crollare. Quella paura abbiamo vinto, con Sant’Anna da quella paura siamo “risorti”. A fine Gennaio  un tam-tam mediatico mette in rete tutte le Comunità Jelsesi nel Mondo da Perth in Australia a Buenos Aires (Argentina) a Caracas (Venezuela) a South Norwolk (USA) Montreal (Canada), la Festa esce dalle sue mura e trasforma Jelsi in uno straordinario palcoscenico. Paese in Festa – 200 anni di devozione, tradizione ed emozioni si fanno sentire, la “febbre” del Bicentenario prende tutti, lo spazio e il tempo si annullano, tanti sogni e tanta luce cominciano ad abitare il cuore di Jelsi. A Pasqua in una cornice umana caldissima viene presentato da 18 autori molisani il volume “Jelsi Storia e Tradizioni di una Comunità” nato dalla volontà del Comune di illuminare con l’intelligenza quello che è nell’animo di tutti noi. Viene annunciata la prossima uscita del Volume sulla Emigrazione a Jelsi a cura di Norberto Lombardi, Jelsese, presidente del Centro Studi Molisani nel Mondo. All’Università Cattolica di Lovanio una giovane fiamminga Lieve Vanderstraeten, nipote di Antonio Panzera presenta un interessante Tesi di Laurea sulla Emigrazione Jelsese. A Padre Liberato(Nicola) Di Iorio Parroco di Jelsi viene affidata la responsabilità dell’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Campobasso/Bojano.  Michele Petraroia Jelsese segretario generale della CGIL del Molise viene nominato membro della Consulta Regionale dei Molisani nel Mondo. In Canada intanto viene eletto nei Comites Gennaro Panzera Jelsese di Montreal. Nel 2005 a giugno si tiene in Molise la Conferenza Mondiale dei Molisani all’Estero. Questa cornice di attenzione forte verso gli uomini e le donne migranti precede e spiega la presenza di circa mille Jelsesi  che tornano a Jelsi alcuni dopo oltre mezzo secolo in occasione del Bicentenario e migliaia di Molisani che tornano alla loro terra. Sentite come la vive un italiano nel mondo Giovanni Rapana’ – responsabile CGIE Canada: Venticinquemila, forse più! Una marea di Jelsesi provenienti dall’Argentina, dall’Australia, dagli Stati Uniti, dal Canada, si sono dati appuntamento per festeggiare insieme il bicentenario della Festa del Grano, oramai resa famosa in ogni parte del Mondo.  La sera passeggiando per la via principale, mi sembrava di stare a Montreal. Non si compivano tre passi, senza incontrare un connazionale che, qualche giorno prima, avevo già incontrato, magari al Centro Leonardo da Vinci, a LaSalle o nella Piccola Italia. Il giorno della processione, tra la folla, tanti volti conosciuti: Nick De Vincenzo e Silvana di CFMB, Teddy Colantonio, Antonio Bucci, Antonietta Di Pietro, Tony Vespa, Basilio e Nina Giordano, Editori de “IL CITTADINO CANADESE”, e tanti altri amici di Montreal. Tutti testimoni di un evento che resterà nella storia di Jelsi, ma anche nella memoria di quanti che hanno potuto ammirare, sia da Jelsi, sia dai quattro angoli del Mondo, attraverso Rai Internazionale, la passione e l’amore degli Jelsesi per la propria terra e per le proprie tradizioni.  Decine di Traglie trainate da buoi e di grandi Carri allegorici motorizzati. Tanti piccoli Carri in miniatura tirati da graziosi fanciulli in abiti tradizionali, quasi ad indicare la volontà di tramandare alle nuove generazioni questa cultura di ringraziamento alla provvidenza. Tutti capolavori, frutto di una grande passione e di un grande amore per la vita, costruiti interamente con i chicchi e con le spighe di Grano. Venti chilometri di trecce di spighe, lavorate con pazienza certosina, hanno decorato le vie della cittadina. Ma quello che rimane piu’ impresso nella mia mente e’ la grande partecipazione dei giovani. Tanti giovani. In costume sui Carri, intenti nell’organizzazione, a correre su e giù lungo il percorso della sfilata, affinché tutto andasse liscio e senza intoppi. In serata, uno strepitoso AlBano ha dato un concerto vibrante e appassionato, degno della sua fama, regalando al folto pubblico tante emozioni che sono culminate quando ha chiamato sul palco a cantare con lui un giovane non vedente che sin dalla piu’ tenera eta’ rincorreva il sogno della sua vita: cantare con il suo idolo, grande Al Bano. I tradizionali fuochi d’artificio hanno concluso i festeggiamenti, illuminando il cielo di Jelsi e regalando a tutti i presenti le ultime vibranti emozioni di una Grande Festa.

 

I  Traglieri

 

"La festa - spiegano gli artisti-traglieri - è la rappresentazione del mondo 'come vorremmo che fosse': è il sogno, il desiderio, la meraviglia. Lo spettacolo della festa è quello che fa alzare lo sguardo, che ci mette di fronte a cose mai viste, più grandi di noi, meravigliose. Vediamo la luna e vogliamo provare ad andarci. Bambini? No, uomini che credono nell'utopia. Su questi pensieri, per 200 anni e più, i traglieri hanno ideato e messo in scena centinaia di spettacoli 'en plein air': sempre diversi perché diversa era l'occasione di festa o di celebrazione, di incontri o festival, ricorrenze o progetti speciali. Ma sempre 'a cielo aperto”.

Il Comitato prepara con grande lena le manifestazioni e gli eventi di luglio, il mese cloù  del Bicentenario, ogni ente associazione è presente con progettualità proprie. Vengono individuate aree espositive per mostre e prodotti, la macchina organizzativa del Comitato Sant’Anna in concerto con il Comune predispone un Servizio di Emergenza con ambulanze e medici affidati alla responsabilità dei Sanitari locali. Il servizio parcheggi è affidato all’ACI; il servizio navette alla SEA del Comune di Campobasso. I Servizi igienico esanitari vengono potenziati e moltiplicati. L’Associazione Cuochi Molisani svolge servizio pasti affiancando le iniziative private e del Comitato.

Il Comitato di Accoglienza è coordinato da Jelsi2005 che utilizza la straordinaria offerta di ospitalità di tutte le famiglie e le persone di Jelsi compresa quella dei Frati Francescani che mettono a disposizione la struttura del Convento Santa Maria delle Grazie per ospitare gratuitamente gli amici Canadesi di Sant’Anne de Prescott (Ontario) che hanno adottato la nostra Festa. La Logistica curata in primis come altri servizi dalla Municipalità di Jelsi hanno ricevuto l’ausilio indispensabile del Comitato e integrati dalla perizia delle associazioni nei rispettivi ambiti.

Il Comitato S. Anna Festa del Grano, motore organizzativo della Festa delle Feste, è stato supportato dal  Comune di Jelsi,  dalla Parrocchia S. Andrea Apostolo,  Jelsi 2005  Oltre agli Enti Regione, Provincia, Comunita Montana. Fattiva e creativa è stata la collaborazione con le associazioni e gli enti di Jelsi:

 l’Istituto comprensivo G.Josa,con il Laboratorio sull’Arte del Grano a Jelsi offerta formativa per gli alunni delle scuole di Jelsi con la realizzazione di un fascicolo pubblicato dal Comune; Il Circolo culturale Ulisse, Con una estemporanea di pittura sulla Festa del Grano a Jelsi in cui si sono cimentati pittori molisani donando le loro opere al Comune di Jelsi; Il Circolo scacchi E. Lasker ha proposto una straordinaria e partecipata partita a scacchi viventi, Polisportiva Jelsi, e Società Sportiva Fiamma Jelsi, in sinergia organizzativa hanno curato in modo eccellente il Triangolare di Calcio del Bicentenario con la partecipazione straordinaria della Squadra Jelsese di Montreal. La

Scuola Calcio Boys 2002, ha curato uno strepitoso Torneo Nazionale giovanile a 12 squadre con  incontri di calcio che ruotavano intorno ai nostri gioielli calcistici in erba che hanno avuto anche modo di incontrare i ragazzi della Società Professionistica del Pescara Calcio. Ha chiuso un incontro finale tra i boys di Jelsi ed i ragazzi Jelsesi nel Mondo.

 Associazione Culturale Sant’Amanzio, Questo centro culturale fondato dall’eclettico Giuseppe Santella oltre alla rivista e sitoweb dedicate all’evento ha proposto riassembladoli in uno straordinario documentario filmati amatoriali a cavallo degli anni ‘50 del secolo scorso reperiti direttamente presso jelsesi nelle americhe. A “quelli di Sant’Amanzio va ascritta l’idea degli itinerari con vari tipi di percorso per gustare la ricchezza storico ambientale del territorio di Jelsi. Motoclub Bikers Jelsi, I numerosi centauri del club oltre ad offrire navette a due ruote provvidenziali per il traferimento delle Autorità durante il gigantesco afflusso di gente del giorno di Sant’Anna, hanno organizzato la Terza Edizione Nazionale del Raduno Motociclistico del Grano, che rappresenta la maggiore manifestazione del settore in Molise.  Convento SS. Maria delle Grazie Jelsi, Il Convento che è stato sempre dalla sua rifondazione un centro di accoglienza, pace e fraternità francescana ha ospitato I canadesi di idioma francese di Sante Anne De Prescott (Ontario). Questa comunità devota a Sant’Anna ha  adottato la nostra Festa partecipando con Traglia o Carro allegorico ogni anno alla Festa del Grano di Montreal. Il Gruppo Folk di Sante Anne de Prescott ha proposto a Jelsi in uno scenario indimenticabile musiche, canti e danze della tradizione francese in Canada. L’Associazione Jelsese di Montreal ha presentato il Gruppo Folkloristico Jelsese di Montreal, dobbiamo essere grati a questo gruppo  per la straordinaria forza etico-culturale che mette nella valorizzazione della tradizione etnico-musicale nostra e soprattutto la determinazione con cui afferma la nostra identità sonora e poetica, curata la presentazione del poeta di Jelsi Michele Passarelli (Bilinardo). L’ Associazione Jelsi 2005 nel Mondo rappresenta la sintesi della “Grande Jelsi” sparsa nei quattro continenti. Questa idea divenuta concretamente operativa è stata un fattore formidabile di coesione comunitaria e di identità sociale ed ha spinto migliaia di persone a rientrare in Molise e a Jelsi. Sono venuti lavoratori, imprenditori, professionisti, artigiani, artisti, studenti, giornalisti, cineoperatori, uomini di cultura, scrittori, religiosi  dall’Australia, dall’Argentina, dal Venezuela, dal Canada, dagli U.S.A., dall’Europa in particolare da Germania e Svizzera, dalla Bosnia, da Gerusalemme e naturalmente dall’Italia e dal Molise. A tutti, la Gente di Jelsi ha offerto ospitalità e attenzione straordinarie.  L’ Associazione Maison de la Dance, diretta dalla danzatrice classica Emanuela Gentile ha proposto coreografie di rara sensibilità e fascino, incantevoli i nostri ragazzi di fronte ad un pubblico entusiasta. Club Fiat 500, il sogno automobilistico degli italiani dopo la seconda guerra mondiale e stato rivissuto a Jelsi con una partecipatissima manifestazione.   Associazione Pro Loco, Unicef   questa “mission” ONU presente a Jelsi ha offerto una incantevole e gioiosa giornata per l’infanzia, Associazione culturale L. Schubert, l’attività usualmente formativa della associazione e stata spesa in questa occasione come supporto logistico organizzativo.  Associazione Terra di Giptye ha organizzato il carnevale del Bicentenario con due grandi e gioiosi carri carichi di bimbi. Circolo sociale anziani ha coinvolto  la popolazione anziana  attraverso le sue perizie professionali ed esperenziali.  Jelsi2005  si è occupata degli obbiettivi e dell’intelaiatura  delle progettualità  del Bicentenario Sant’Anna-Festa del Grano, del coordinamento programmatico degli eventi, degli aspetti Scientifico-culturali, dell’Ospitalità e Accoglienza.La Pro loco Jelsi con il Calendario del Bicentenario in 5 lingue con i mesi illustrati da pittori di Jelsi e la mappa turistica del territorio. Il Sito Web jelsi.com è stato il luogo online di riferimento di tutti gli Jelsesi nel mondo rappresentando un mini portale fonte insostituibile di notizie, comunicati, e luogo di incontro e riferimento coordinato delle iniziative in tempo reale per il Bicentenario relative alla Comunità di Jelsi.  Il Comune è stato attore  del Bicentenario con nutrite iniziative sostenute dalla Commissione Consiliare Paritetica presieduto dal Sindaco Mario Ferocino. Rilevanti il Sito Web Ufficiale, la Mostra museale allestita nel Palazzo D’Amico già Pinabello dei reperti archeologici raccolti dal grande storico e archeologo di Jelsi dott. Vincenzo D’Amico a cura dell’Archeologo Francesco Napolitano, e la proiezione dopo oltre 50 anni del documentario RAI sulla Sagra del Grano di G. Folchi del 1949, nonché l’intestazione in itinere di due strade ai poeti Jelsesi D.Petruccioli e L.Bifolchi. L’annulllo speciale del Bicentenario a cura delle poste Italiane e vari concerti. La Festa degli Jelsesi nel Mondo rendendo onore a tutti, soprattutto a chi rientrava dopo oltre 50 anni. I referenti Guglielmo Passarelli per l’Australia, Michele D’Amico per il Venezuela, Jose Valiante per l’Argentina, Joe Valiante per gli U.S.A., Eleuterio De Simone per il Canada hanno portato il saluto delle rispettive comunità. Hanno partecipato Jelsesi dalla Germania, dalla Svizzera e dal Belgio.  La Parrocchia retta da Padre Liberato Di Iorio (che ha al suo attivo numerose “missioni”all’estero) ha il rilevante merito con l’Arcidiocesi, affidata alle cure pastorali dell’Arcivescovo  Mons. Armando Dini, di aver donato uno dei momenti più alti alla nostra Festa con la celebrazione della Messa Solenne di Domenica 24 luglio in diretta RAIUNO nazionale e internazionale. La Chiesa Parrocchiale, meta di pellegrinaggi, riceve dalla vecchia Commissione Sant’Anna la Croce in Ferro e la Campana del Giubileo. Commoventi le narrazioni su Sant’Anna dell’atttore-regista Pierluigi Giorgio. Il Comitato Sant’Anna Festa del Grano, programmatore e responsabile infaticabile della Festa, ha messo le ali al Bicentenario con una attività frenetica sul piano organizzativo e promozionale per rendere indimenticabile l’evento. Storico è il Monumento in Bronzo dedicato a Sant’Anna ospitato nell’aia omonima. Il “Tratturo”  farà dono alla Comunità di un canto a Sant’Anna composto appositamente per il Bicentenario. I Gruppi Musicali storici di Jelsi dagli anni ’60 del secolo scorso ad oggi con Maria Joseè dal Canada, Tony Cianciullo strepitoso cantante Italo-Canadese di Jelsi e il cantautore Luigi Padulo. Bellissimo il concerto di musica sinfonica dell’Orchestra del Conservatorio “Perosi” di Campobasso e dello Zampognista Piero Ricci. Suggestive le rievocazioni di musica popolare con pizziche salentine,  tarantelle nostre, molisane e musiche irlandesi. Ospiti prestigiosi l’artista Ignazia Tinti d Assemini, l’operatore di pace Renzo Caddeo dal Piemonte, il Grafico Toni Traglia di Friburgo. Presenti ospiti delle Città Gemellate: Minturno, Osimo, Savigliano, di Assisi, Foligno e dei Comuni di Petrella, Riccia, Gildone, Toro, Pietracatella, Campodipietra, San Giovanni in Galdo, Campobasso, San Giuliano, Collotorto, Termoli, Gambatesa, Larino, ecc.

L’anima della Festa delle Feste sono i Traglieri centinaia e centinaia di uomini e donne giovani e anziani che a prezzo di costi e sacrifici inenarrabili ed inconcepibili per chi non è di Jelsi sono impegnati letteralmente giorno e notte nella ideazione e realizzazione delle Traglie, dei Carri. Aprono la sfilata professionale i Carri e le Traglie dei bimbi e dei  ragazzi trainati da loro stessi o da animali domestici: cani, pecorelle. Piccoli, ma non minori gioielli d’arte impastati di sogni che raccontano  il miracolo di Sant’Anna, tanti genitori affiancano i figli e i gli amici e con cura amorevole insegnano loro l’arte del Grano. Seguono le Traglie (Trahea: genus vehicoli sine rotis quo rustici utuntur /Rebilii Crusonis Annalium-Danielis Defoe ) simbolo e cuore della festa ove sono condensati 200 anni di storia, di lotte, di sofferenze, di sacrifici, di lavoro duro “da sole a sole” dei lavoratori della terra, tutto inverato, trasformato in bellezza, poesia, cantico dai Traglieri  con forme ancestrali di ringraziamento alla Grande Madre. Continuano i Carri Artistici frutto della maestria, dell’ingegno, della cultura, della sensibilità  poetica di artisti di Jelsi organizzati per Famiglie, Amici, Giovani e Contrade. Mirabili i loro carri di raffinata fattura e impatto estetico. Chiudono i “Carri Tradizionali” che narrano  quello che fu tempo nostro ridando alle vicende e alle fatiche, alla dimensione quotidiana dignità di Storia.  L’altra anima della Festa sono le Treccianti, che insieme ai loro uomini lavorano da “sole a sole”. Le donne rappresentano tanta parte della civiltà nascosta di Sant’Anna, i “cantieri del grano” sono luogo di incontro, di storie, di punti di vista di modi di fare. Il Grano per allestire, interpretare, narrare, ricercare, raccogliere, trasmettere. Questo è l’ordito di Sant’Anna nostra “tutto si tiene”: passato, presente e avvenire. Grazie ai Traglieri di ogni tempo per questo dono di grandezza e dignità non misurabili, oggi nostro vanto.  Grazie al  Comitato di Sant’Anna factotum della Festa, che rappresenta la più antica, la più grande, la più gloriosa “Istituzione” democratica popolare che ha con forza, determinazione ed abnegazione ha curato un evento straordinario al limite delle possibilità di una Comunità di sole 2000 persone. Un  Grazie ancora è rivolto a tutti i Jelsesi di ogni tempo e luogo ai Comitati Festa vecchi e nuovi per aver svolto il loro lavoro in dignità e umiltà. Senza di loro oggi nulla sarebbe possibile.

 

La Festa di Sant’Anna momento alto della nostra comunita’ viene vissuta da 200 anni in spirito di servizio proteggendo e salvaguardando questo bene inestimabile avuto in eredità per donarlo integro alle generazioni future.  “L’etica della responsabilità impone a ciascuno di noi vigilanza e attenzione per i sussulti epocali e i vorticosi cambiamenti. Ognuno deve far memoria e vegliare sul proprio futuro,  sugli ultimi, e sul non ancora dei giovani. E’ in questa veste inedita di “Angelo Custode”, che vorremmo ogni Jelsese guardare, nella fede, all’avvenire della Comunità di Jelsi e delle sue Tradizioni” perché il “miracolo di Sant’Anna” possa accadere ancora.

 

Antonio Maiorano

Jelsi2005

 

 

Articolo pubblicato dalla Rivista

“JELSI  Storia e Immagini della tua Terra”

Ass. Culturale “Sant’Amanzio” - Jelsi